Ora tu dimmi come può sperare un uomo che ha in mano tutto, ma non ha il perdono!

Claudio Chieffo -La ballata del potere -

Se Icaro Tornasse

Lui vola,e non si cura del sole che si fa sempre più vicino. Vola sempre più in alto,così in alto che Dedalo,suo padre,nemmeno riesce più a scorgerlo. Vola,e non si accorge che a goccie si accumula sui suoi sandali la cera delle ali.Ma a lui non importa,perchè lui deve raggiungere il sole,questo sole,così bello che se ne è innamorato.E allora va,Icaro e non pensa al ritorno. E poi la leggenda ci insegna che è troppo tardi,che questo perenne amante dell'infinito non potrà più dire a nessuno se era così bello il sole,lui solo che l'ha visto da così vicino.Perchè anch'egli come la neve d'inverno cade in mare e,così ci dice,muore colui che aveva saputo portarsi al di là del semplice sogno. Icaro,quello che voleva viaggiare oltre il comune,che voleva guardare e potersi dire libero almeno quella volta,quella volta in cui avrebbe contemplato davvero l'eterno,quella volta che desiderava restare abbagliato da qualcosa di più positivo di semplici promesse terrene.E la leggenda dice che è morto,caduto come un sasso in mare.Così rimane eterno lui stesso,lui,che di eternità col suo gesto si è fatto. Rimane come stele,come modello per coloro i quali vogliono andare oltre,ma che per questo sono destinati a perire.
Ma noi vogliamo immaginare il ritorno di Icaro. Il suo ritorno,stanco,spoglio,ferito dalla lotta contro l'oceano. Ma col sorrriso sulle labbra,segno che i sogni si possono trasformare in realtà se,come lui,si continuano a inseguire testardamente.

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